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Neil Gaiman, “Le biblioteche porte per il futuro”

L’importanza di archivi e biblioteche è, almeno sulla carta, nota a tutti. Bisogna preservarle e fare in modo che non chiudano affinché la conoscenze contenute in esse non vadano perdute. Purtroppo, la realtà è ben diversa: nella vita quotidiana, soprattutto in Italia, l’unico trattamento che pare si riservi a queste istituzioni è quello che le indirizza verso l’oblio. Per avere il quadro concreto, pensiamo alla cattiva gestione e al taglio quasi quotidiano dei fondi a loro disposizione.

A quanto pare anche nella civilissima Inghilterra la deriva è questa. A tal proposito, la Reading Agency – un ente no-profit che si occupa di promozione della lettura – ha incaricato Neil Gaiman, uno dei più grandi autori di narrativa fantastica dei nostri tempi, di tenere una lezione* il 14 ottobre 2013 sull’importanza di una corretta gestione delle biblioteche come risorsa per migliorare la qualità del futuro dei cittadini.

In apertura si sofferma sulla natura del linguaggio e delle capacità connesse allo sviluppo di questa funzione:

Le parole sono molto importanti [oggi], più di quanto lo siano mai state: navighiamo nel mondo attraverso le parole, e, quanto più il mondo trasla sul web, tanto più abbiamo bisogno di seguire, comunicare e comprendere ciò che leggiamo. Persone che non riescono a comprendersi le une con le altre non possono scambiarsi idee, non possono comunicare.

In aggiunta, riporta uno studio americano sul rapporto tra scolarizzazione e tasso di criminalità, per cui pare che il numero di futuri carcerati si riesca a indovinare con buona approssimazione censendo i ragazzi privi della capacità di leggere e scrivere. Non manca però di precisare che

Non c’è corrispondenza diretta: non si può certo dire che una società colta sia anche priva di criminalità. Ma di sicuro ci sono strette correlazioni.

Grande importanza assume la lettura di narrativa, in particolare di fantasy e fantascienza, e per farlo racconta di una sua esperienza illuminante in Cina.

Mi trovavo in Cina nel 2007, alla prima convention di fantasy e fantascienza approvata dal Partito nella storia del paese. A un certo punto ho preso da parte uno degli alti funzionari e gli ho chiesto: “Come mai? La fantascienza è stata disprezzata per molto tempo. Cosa è cambiato?”

“È molto semplice”, mi ha risposto. “I cinesi erano geniali nel riprodurre oggetti se altre persone avessero portato loro i progetti. Ma non innovavano e non inventavano. Non avevano la capacità di immaginare. Perciò hanno mandato una delegazione negli Stati Uniti, da Apple, Microsoft e Google e hanno chiesto alle persone del luogo, quelle che il futuro lo inventavano. Hanno scoperto che tutti loro, in gioventù, erano stati lettori di fantascienza”.

Puntare, dunque sulla scolarizzazione e sulla coltivazione del sapere anche al di fuori degli orari scolastici. Come? La risposta è ovvia: biblioteche, e persone che sappiano gestirle nella maniera più fruttuosa.

Il modo più semplice per crescere dei ragazzi colti è insegnare loro a leggere e dimostrare che è un’attività piacevole. Ciò vuol dire, in pratica, trovare libri di loro gradimento, garantire l’accesso a quei libri e fare in modo che possano leggerli. … Un <altro> modo per distruggere l’amore per la lettura dei ragazzi è quello di assicurarsi che non ci siano libri da leggere a loro disposizione e che non abbiano un posto dove poterli eventualmente consultare. Io ho avuto la fortuna di crescere avendo come riferimento una libreria locale eccellente … con dei bibliotecari a cui non dispiaceva quel ragazzino che andava a trovarli ogni mattina. … Quelli erano dei bravi bibliotecari. Amavano i libri e amavano il fatto che venissero letti.

La biblioteca, quindi, non è uno spazio asettico, ma diventa il luogo dove formare delle persone colte e anche degli uomini, nel senso più ampio del termine.

Le biblioteche ci parlano di libertà: libertà di lettura, libertà di idee, libertà di comunicazione. Ci parlano di educazione … di tempo libero, della creazione di spazi personali e dell’accesso al mondo delle informazioni.Una biblioteca è un archivio di informazioni e a ogni cittadino è data pari opportunità di accedervi. … Le biblioteche sono davvero la porta per il futuro. Ed è davvero spiacevole vedere che, in giro per il mondo, le autorità locali vedano l’opportunità di chiudere biblioteche come un metodo facile per risparmiare denaro, senza accorgersi che rubano dalle risorse del futuro per poter pagare oggi. Stanno chiudendo quei cancelli che andrebbero invece spalancati.

In chiusura del suo intervento, lo scrittore stila una sorta di decalogo con tutti gli obblighi che i genitori responsabili, i cittadini e i governi dovrebbero seguire per una corretta valorizzazione delle risorse umane.

Abbiamo l’obbligo di sostenere le biblioteche. … Se non valorizzate le biblioteche non date nemmeno valore alla cultura o alla conoscenza. State riducendo al silenzio le voci del passato arrecando danno al futuro.

Abbiamo l’obbligo di dire ai nostri politici cosa vogliamo, di negare il nostro voto a quei politici – non importa di quale partito – che non capiscono il valore della lettura nella formazione di cittadini consapevoli, o che non vogliono agire per preservare la conoscenza e incoraggiare la scolarizzazione. Non è una semplice questione di partiti politici. È questione di comune umanità.

Se ti interessa l’articolo in lingua originale, leggi qui. [S]

* traduzioni mie

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