La Storia talvolta è assai beffarda e spesso tende a ripetersi con le stesse dinamiche anche a distanza di secoli. La situazione di emergenza sanitaria che tutti noi stiamo attualmente vivendo non è di certo la prima che la nostra città ha dovuto affrontare nel corso della sua lunga storia bimillenaria.
Come noi oggi, anche i nostri concittadini del passato, ormai cinquecento anni fa, furono colti impreparati da un momento di grande difficoltà, legato al diffondersi, letale e mortifero, della peste. Allora, in mancanza di certezze a cui aggrapparsi, al popolo non restò che richiedere la protezione divina, stringendosi intorno ad un’ icona miracolosa della Vergine a cui era attribuito il potere di proteggere dai mali epidemici, tutt’oggi conservata nella Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli.
Quando due anni fa ci insediammo nella Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, mai avremmo pensato che le sensazioni di timore, ansia e paura condivisi dai napoletani nel 1529 fossero stati così attuali e perfettamente comprensibili ancora nel 2020!
La Storia infatti ci insegna proprio che qualcun altro, simile a noi e prima di noi, ha affrontato il peggio e che al peggio si può sopravvivere. L’Arte ci insegna, invece, a sublimare questi eventi e che il brutto e la sofferenza possono trasformarsi in bellezza e meraviglia.
L’Arte ci insegna che il bello è sempre possibile.
Per non dimenticarlo, nell’ambito del progetto “Ricomincio dal terzo settore”, abbiamo realizzato questo breve spot sulla #ChiesadiSantaMariadiCostantinopoli cercando di condensare in pochi minuti quello che potrete ammirare venendo alle nostre visite guidate
Ringraziamo per il lavoro di riprese e montaggio il bravo Alessandro Quercia e, ancora una volta, la
Fondazione Banco di Napoli
per aver reso possibile tutto ciò grazie al suo prezioso contributo
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