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Franceschini, “Ogni grande impresa italiana adotti un museo”

I privati ci salveranno?

Si sono tenuti il 29 ottobre gli Stati Generali della Cultura del Sole 24 Ore presso l’Auditorium Conciliazione di Roma, dove si è discusso sulle strategie di gestione del patrimonio culturale italiano, con particolare attenzione su Art bonus, gestione dei musei, valorizzazione del patrimonio e buona scuola. Fra gli ospiti figurano il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, la ministra dell’Istruzione Stefania Giannini e Diego Della Valle, presidente del gruppo Tod’s.

Il messaggio che emerge chiaro da questa quarta sessione degli Stati Generali è chiara: investire sulla cultura. Il come è, al solito, una questione molto spinosa. Il ministro Franceschini si augura che «ogni grande impresa italiana adotti, diventi main partner di un grande museo».

Questa posizione dà origine al solito dissidio, molto sentito sulla rete. C’è chi accoglie la proposta con favore: la situazione rimane disastrosa perché si è atrofizzati su un concetto di cultura che non corrisponde più ai nostri tempi. I grandi investitori privati hanno un maggiore potere di spesa che inevitabilmente porterà i musei a vivere una seconda giovinezza e a promuovere il lavoro dei giovani tramite nuove assunzioni. Insomma, i privati aiuterebbero a cambiare la mentalità “conservativa” per quella “innovativa”.

D’altro canto, c’è chi pensa che lo Stato debba fare la sua parte e non delegare ad altri le sue prerogative e che l’immenso patrimonio di cui disponiamo può essere gestito con criterio solo da un ente che non veda il bene culturale come una “macchina per fare soldi”.

Inutile dirlo, la posizione corretta si rivelerà quella che riuscirà a valorizzare il bene compatibilmente con la sua essenza, privati o meno.

Consulta anche il programma degli Stati Generali e l’articolo riassuntivo su Il Sole 24 ore. [S]

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