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I tesori sommersi degli scavi di Agnano

Gli scavi di Agnano tornano alla ribalta con la recente scoperta di un santuario dedicato a Igea e Asclepio. La zona fa parlare delle sue peculiarità archeologiche che vanno ben oltre le terme a tutti note, la cui prima fondazione risale al medico ungherese Giuseppe Schneer nel 1911. Dopo ben 117 anni di incuria, l’archeologo Marco Giglio dell’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, aiutato da un gruppo di studenti, ha posto le basi per la riqualificazione del sito e magari per una futura riapertura al pubblico.

Abbiamo il piacere di riportare la testimonianza di Lisa, una giovane studentessa napoletana dell’Orientale che ha preso parte ai lavori di scavo.

S: Ciao Lisa, cosa studi?

L: Io studio archeologia occidentale e ho partecipato agli scavi inviando la partecipazione direttamente al professore, che collabora come esterno con L’Orientale di Napoli.

S: Quali sono stati i tuoi compiti?

L: Essendo il mio primo scavo, il primo giorno ho aiutato a fare la matrix di un punto già scavato, mentre i giorni successivi mi sono occupata di ripulire le pareti delle cisterne e di alcune mura insieme ad alcuni colleghi. L’ultimo giorno, invece, ho partecipato alla schedatura delle pareti interne ed esterne delle cisterne.

S: In che condizioni hai trovato il sito?

L: Io sono arrivata a due settimane dall’inizio dello scavo, quindi già era stato ripulito parecchio, ma comunque la vegetazione la faceva da padrona, tanto che è venuto ad aiutarci uno speleologo che aveva anche competenze in potatura di alberi ad alto fusto: praticamente riusciva a calarsi con l’imbracatura e si occupava di tagliare alberi e rampicanti che avevano preso possesso di tutta l’esedra, che senza attrezzatura non si sarebbe mai potuta ripulire.

S: Cosa ne pensi del professor Giglio?

L: Marco è stato molto gentile e mi sono trovata bene, anche perché non eravamo molti quindi l’organizzazione e la comunicazione erano abbastanza immediate.

S: Credi che i lavori proseguiranno? O resterà tutto fermo per altri cento anni?

L: Se non erro il sito era stato utilizzato per una rappresentazione teatrale e si parlava di renderlo visitabile al pubblico – difatti abbiamo qualche preso anche qualche semplice misura di precauzione per rendere il passaggio più agibile – ma spero che non venga lasciato a se stesso.

S: Ti ringraziamo per la tua disponibilità, Lisa. In bocca al lupo per i tuoi studi!

Vedi anche l’articolo di Claudia Procentese sull’avanzamento degli scavi su Il Mattino. [S]

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